Il serpente Ouroboros scritto nel 1922 è uno dei grandi classici della letteratura fantasy, un capolavoro apprezzato da Tolkien e Lewis, unico nel suo genere.
Fonti: retro di copertina
Questa è una recensione un po’ tosta!
Un mondo lontano, tempi da medioevo, demoni e streghe si contrappongono. I primi sembrano degli dei classici, belli, raffinati, spietati ed onesti; i secondi sono più rozzi, più goliardici, crudeli e sleali. Non ci sono buoni o cattivi precisi,l’autore ci dà sommariamente queste indicazioni sui popoli, ma in entrambi gli schieramenti ci sono eroi, degenerati e amici, condito il tutto da un consigliere voltagabbana.
Grandi dame fiere che si battono per l’uomo amato e gentili donzelle pronte a sgusciar nei letti altrui per ottenere favori a destra e a manca.
Una grande avventura per liberare un amico piena di pericoli, mostri, combattimenti e paesaggi mozzafiato, ricreati attraverso parole ridondanti ma immaginifiche: aggettivi su aggettivi, perifrasi e parole, parole e parole ma il paesaggio appare chiaro davanti agli occhi, questi si chiudono e la sconfinata bellezza della notte è davanti a noi…
Battaglie grandiose, scontri pesanti ma senza dettagli truci, si riescono a leggere anche a stomaco pieno.
Eroismo, un pizzico di magia citazioni ricche e descrizioni da togliere il fiato!
Unica pecca? I nomi! Alle volte sono cosi stupidi (letteralmente!) o lunghi che si fatica a finire la frase, inoltre ci sono veramente MOLTI personaggi e ricordarseli tutti è quasi un’impresa.
Un libro tosto, pieno, le parole ci sommergono, ci annegano ma fino in fondo ne vale la pena. Una volta chiuso il libro la realtà appare quasi sbiadita e si vorrebbe tornare indietro nel tempo… =p
Lo amerete o odierete per la quantità di parole ma è assolutamente da leggere!
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