Tra incarichi improbabili, orari impossibili e pretese ridicole nanny riesce a stabilire un contatto con il piccolo Grayer, che ha disperatamente bisogno di qualcuno che si curi di lui.
Sebbene all’inizio sembri frivolo e surreale, il finale cinico lascia l’amaro in bocca ed un filo di tristezza. Inoltre al pensiero che la storia sia il resoconto di diversi datori di lavoro realmente esistenti... Poveri bimbi!
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