mercoledì 18 maggio 2011

La libreria del Buon Romanzo - Laurence Cossé

Un eremita misantropo viene misteriosamente aggredito e spaventato a morte. 
Una donna, esperta guidatrice, subisce un incidente d’auto da cui esce malconcia e spaurita. 
Un gentiluomo di campagna sfugge ad un’aggressione per pura fortuna, ma ora è terrorizzato. 
C’è un segreto che li accomuna. Fanno tutti parte dell’elettorato. 

Francesca ed Ivan si sono conosciuti per caso in libreria, lei cercava qualcosa da leggere ed ha trovato una piccola libreria delle meraviglie. Il libraio non è un folletto o un mago, ma solo un appassionato lettore che ha deciso di vendere solo i Buoni Romanzi. 
La donna confessa al libraio il suo sogno: aprire la libreria ideale, lei dispone dei mezzi ma ha bisogno di qualcuno che l’aiuti a coltivare questo miraggio con passione. Senza pensarci due volte Ivan lascia la piccola libreria e insieme vanno a Parigi per aprire la libreria “Al Buon Romanzo”. I romanzi in vendita vengono selezionati da un ristretto gruppo di elettori e sono tutti dei Buoni Romanzi che portano al successo la libreria in breve tempo. 
Purtroppo certi idealismi mal combaciano col bieco giro di affari che ruota attorno all’editoria di “massa” e ... 

Non vorrete che vi racconti tutto?!? =p 

Libro carino e consigliato, lo stile non è perfettamente scorrevole perché alle volte l’autrice si “ingarbuglia” sulle frasi, specie all’inizio, nelle prime 30-40 pagine viene voglia di chiudere il libro. Salta di qua, vaga, introduce nomi che poi spariscono, ma dopo quest’introduzione la lettura diventa molto più chiara. 
Non è un vero e proprio giallo, almeno a mio avviso, è un romanzo carino che parla di lettori, di libri e di dipendenze da libri. Potremmo tranquillamente iscrivere l’autrice qui sul forum, e parlarle di sniffare, lei capirebbe =p 
E' interessante tutta la parte della preparazione della libreria, chi non ha mai sognato di aprirne una? +ammiccanti 

Un piccolo passaggio che mi è piaciuto e che vorrei lasciarvi: 
“Noi non sappiamo che farcene di libri insignificanti, dei libri vuoti, dei libri fatti per piacere. 
Noi non vogliamo libri raffazzonati, scritti in fretta e furia, si sbrighi, me lo finisca per luglio, a settembre facciamo un lancio come si deve e ne vendiamo centomila copie di sicuro. 
Vogliamo libri scritti per noi che dubitiamo di tutto, che piangiamo per un niente, che sobbalziamo per ogni minimo rumore alle spalle. 
Vogliamo libri che al loro autore siano costati molto, libri in cui si siano depositati i suoi anni di lavoro, il suo mal di schiena, i suoi punti morti, qualche volta il suo panico all'idea di perdersi, il suo scoraggiamento, il suo coraggio, la sua angoscia, la sua tenacia, il rischio che si è assunto di sbagliare. 
Vogliamo libri splendidi che ci tuffino nello splendore del reale e lì ci tengano avvinti; libri che ci provino come l'amore sia all'opera nel mondo accanto al male e totalmente contro di lui, anche se a volte non si capisce, e che lo sia sempre, tanto quanto il dolore lacererà sempre i nostri cuori. Vogliamo buoni romanzi. 
Vogliamo libri che non ignorino niente della tragedia umana, niente delle meraviglie quotidiane, libri che ci facciano tornare l'aria nei polmoni. 
E se anche ne uscisse uno ogni dieci anni (...), a noi basterebbe. Non vogliamo altro".


Ovviamente la discussione è anche su: Leggimi - Forum di libri

Nessun commento:

Posta un commento

Ciao, grazie per la tua visita! =)